Pac alla prova del 9. Anzi del 10

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Alla ripresa dei negoziati sulla Pac, l’Eeb indica 10 punti essenziali da tenere sotto controllo per essere sicuri che la nuova Pac sia allineata agli obiettivi del Green Deal. E faccia bene all’agricoltura e all’ambiente

di Maria Pia Terrosi

Alla ripresa dei negoziati sulla politica agricola comune che entrerà in vigore nel 2023 cresce la consapevolezza di quanto la nuova politica agricola europea può fare la differenza, favorendo o rallentando la transizione ecologica dell’agricoltura. Il rischio del disallineamento tra la Pac e le strategie europee (Farm to Fork e Biodiversità) potrebbe far sì che decine di miliardi di euro – la politica agricola comune ha un valore di circa 350 miliardi – finiscano per sostenere un modello agricolo superato e insostenibile. E fallire negli impegni ambientali e di biodiversità.

Per esser certi che Pac e Green Deal parlino la stessa lingua e siano in grado di sostenere con efficacia gli agricoltori nella transizione verso un’Europa climaticamente neutra, circolare e rispettosa della natura, l’Eeb- European Environmental Bureau ha pubblicato “10 tests for a Green Deal-compatible farming policy.

Un documento nel quale sono indicati 10 punti irrinunciabili da verificare per evitare conflitti tra quanto previsto dalla Pac e gli obiettivi fissati nel Green Deal. Tra questi:

  • Protezione dei pozzi di carbonio. Contrastare la conversione in superfici coltivabili delle aree che funzionano come pozzi naturali di carbonio (torbiere, aree naturali, foreste). Soprattutto, supportare gli agricoltori nell’adozione di pratiche rispettose del clima come la paludicoltura e l’agroforestazione.
  • Spazio per la natura in ogni fattoria. Come previsto nella strategia Ue sulla biodiversità la politica agricola deve allinearsi all’obiettivo di lasciare almeno il 10% delle superfici coltivabili come aree per la tutela della biodiversità.
  • Finanziamenti per un’agricoltura rispettosa della natura e del clima. I sussidi a sostegno dei redditi delle aziende agricole non devono prescindere dalle prestazioni ambientali.
  • No ai finanziamenti alle monocolture. Eliminare quei sussidi a sostegno del reddito che finiscono col sovvenzionare l’agricoltura intensiva e la
  • Nessun finanziamento per l’allevamento intensivo di bestiame. I sussidi vanno previsti solo per gli allevamenti che rispettano i vincoli ambientali. Tra questi è  inclusa una densità massima di bestiame in linea con  capacità di carico dell’ambiente locale.
  • Integrazione degli obiettivi del Green Deal. Occorre superare ogni elemento di disallineamento. La nuova Pac deve includere gli obiettivi ambientali vincolanti, limitati nel tempo e misurabili, inseriti nelle strategie Farm to Fork e Biodiversità.
  • Nessun greenwashing. Assicurarsi che ogni euro speso del bilancio Pac abbia effetti reali di riduzione delle emissioni.

“Spinta da grandi interessi agricoli , Bruxelles sta preparando un accordo che indirizzerebbe decine di miliardi di euro di denaro pubblico verso forme distruttive di agricoltura. I nostri 10 test chiariscono se l’accordo finale sarà o meno in contrasto con la visione ispiratrice di un futuro sostenibile stabilita nel Green Deal . Si rivolgono direttamente ai negoziatori tedeschi e portoghesi che guidano i colloqui. Le proteste e le petizioni sono destinate a crescere perché le persone sono stufe di vedere il denaro pubblico alimentare una massiccia distruzione ambientale”, ha commentato Celia Nyssens, responsabile delle politiche dell’Ufficio europeo dell’ambiente.

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