Gli effetti dei pesticidi si sentono anche di notte

pesticidi

Uno studio spagnolo conferma l’effetto negativo degli organofosfati sul sonno

Chi lavora a contatto con i pesticidi dorme peggio. E’ quanto emerso da un recente studio pubblicato  su Environmental Research and Public Health che ha rilevato un effetto poco studiato che si aggiunge ai gravi problemi creati da queste sostanze: l’esposizione professionale ai pesticidi aumenta il rischio di sviluppare disturbi del sonno.

In particolare sono dannosi gli organofosfati – composti chimici nati da studi sui gas nervini e tuttora utilizzati sia come insetticidi in agricoltura che come antiparassitari – che interferiscono a livello neurologico. 

La ricerca ha valutato la durata e la qualità del sonno in un gruppo di agricoltori e giardinieri che vivono nel sud-est della Spagna, vicino alla costa di Almeria, zona dove è prevalente l’agricoltura in serra ad alta intensità chimica. Confrontando la qualità del sonno dei 380 partecipanti allo studio (189 erano lavoratori in serra o giardinieri, mentre 191 erano soggetti di controllo) è emerso che il rischio di insonnia è significativamente più alto fra gli agricoltori rispetto al gruppo di controllo. A rischio soprattutto i lavoratori che non utilizzavano in maniera adeguata i dispositivi di protezione individuale come guanti, mascherine e occhiali. 

L’esposizione a livelli medi e alti di pesticidi si traduce in una durata del sonno ridotta, una qualità del sonno peggiore e una serie di ricadute negative sullo stato di salute complessivo.  I pesticidi possono infatti interrompere i normali schemi di sonno non-rapid eye movement (NREM) e rapid eye movement (REM) che hanno un ruolo fondamentale nei processi di apprendimento e nel supporto al sistema immunitario. 

Un sonno disturbato ha anche altre conseguenze sulla salute. È stato collegato a diverse malattie croniche come il diabete di tipo 2, problemi cardiovascolari, l’obesità e la depressione, disturbi endocrini, metabolici, neurologici e cognitivi. 

Ai problemi di salute vanno aggiunti i costi sociali dell’insonnia. Oltre 12 milioni di italiani dormono poco con conseguenze anche sulla qualità di vita in termini di lavoro, studio, vita sociale e di relazione. L’insonnia ad esempio è una delle principali cause di assenteismo e di riduzione della produttività sul lavoro: fa perdere oltre l’1% del Pil annuale in costi diretti e indiretti.

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