Il Rapporto Cambia La Terra arriva in Parlamento: un’interrogazione sui pesticidi

Succede alla Camera. Sara Cunial, deputato del M5S, ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione parlamentare al Ministero delle Politiche agricole presieduto dal ministro Gian Marco Centinaio (Lega) sui temi trattati nel “Rapporto Cambia la terra 2018. Così l’agricoltura convenzionale inquina l’economia (oltre che il Pianeta)”.

di Jandira Moreno


L’interrogazione, citando il rapporto presentato da FederBio a Bologna l’8 settembre scorso, chiede esplicitamente quali sono le prossime azioni che il ministro intende intraprendere per evitare che più del 97% delle sovvenzioni nazionali ed europee per l’agricoltura vadano al convenzionale lasciando il 2,3% al biologico che ricopre una SAU del 14,5%.

Un’altra delle questioni centrali dell’interrogazione dell’onorevole Cunial riguarda le iniziative, per ora non pervenute, che il ministro intende intraprendere per la promozione dell’agricoltura biologica. Tema molto sentito anche dalla FAO,  quale metodo di coltivazione a basso impatto ambientale e che preserva la biodiversità floro-faunistica. La parlamentare 5S non tralascia neppure il tema dei costi esternalizzati di un’agricoltura che fa ricorso massiccio a pesticidi mettendo in serio pericolo la salute dell’ambiente e della popolazione nonché degli agricoltori stessi che ne fanno uso.

Chi dovrebbe sostenere i costi dell’inquinamento da pesticidi? Perché finora sono spese che gravano, immotivatamente, su tutti. Mentre la lobby dei pesticidi continua a fatturare 500 miliardi di dollari l’anno l’Isde stima che entro il 2030 pagheremo 30 trilioni di dollari. Una somma esorbitante per curare l’incremento di malattie non trasmissibili, un dramma in cui i pesticidi svolgono un ruolo centrale.

Quindi, chiede Cunial, a quando “l’adozione di una regolamentazione più severa dei prodotti chimici di sintesi e il totale disincentivo al loro utilizzo”? Insomma, il Rapporto Cambia la terra 2018 ha offerto diversi spunti alla deputa del M5S per fare un’interrogazione più che mai necessaria e urgente. Non ci resta che aspettare la risposta del ministro in merito alle questioni sollevate.

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