Glifosato, no grazie. Il Lussemburgo lo vieta

Dal 1° febbraio stop alle vendite, successivamente anche all’uso. Il Granducato primo paese europeo a mettere al bando l’erbicida

di Redazione


Semaforo rosso al glifosato. Cresce la fronda dei Paesi che decidono di mettere al bando l’erbicida al centro delle polemiche. E, questa volta, si fa sul serio. Dal primo febbraio il Lussemburgo comincerà a ritirare dal commercio tutti i prodotti e le formulazioni contenenti glifosato. Il Granducato è il primo Paese europeo a passare dalle parole ai fatti sul divieto dell’erbicida, con un piano annunciato nel 2016 che prevede la fine delle vendite entro il 30 giugno e lo stop all’uso dal 31 dicembre prossimi.

Secondo la procedura prevista a livello Ue, il Lussemburgo – dove sono registrati 15 prodotti contenenti glifosato – dovrà motivare la decisione, che può essere presa a livello nazionale su singole misure se si dimostra che esistono nuovi rischi per la salute e l’ambiente.

La procedura di rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida a livello comunitario è cominciata in dicembre. La Germania ha annunciato la messa al bando dopo la fine del 2022 (quando scade la licenza attuale). Il Parlamento austriaco aveva votato per il divieto nella fase in cui mancava il governo, senza però notificare la decisione all’Ue; a dicembre ha fatto marcia indietro.

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