Per le filiere biologiche in arrivo 12 milioni

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Sono i finanziamenti per chi vuole un’agricoltura più sostenibile

In un momento in cui le sfide ambientali sono pressanti, si parla sempre più spesso del ruolo cruciale che ha l’agricoltura sia come causa della crisi climatica sia come possibile strumento per contrastare la crisi climatica. Il metodo biologico è sicuramente tra i principali mezzi utili a un cambiamento di rotta. Non più un’agricoltura di nicchia, ma un percorso che sempre più agricoltori vogliono intraprendere perché consapevoli che non solo fa bene alla salute del Pianeta, ma anche a quella delle persone.

Sicuramente le indicazioni che arrivano dal Green Deal europeo in ambito agricolo sono un faro importante, servono però anche i sostegni economici. Per questo è una buona notizia la pubblicazione di un avviso sul portale del MASAF, Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, per la selezione di proposte progettuali da parte delle filiere biologiche. Con uno stanziamento complessivo di 12 milioni di euro, il Governo offre agli operatori del settore gli strumenti per intraprendere pratiche agricole a ridotto impatto ambientale.
Lo stesso sottosegretario Luigi D’Eramo sottolinea l’importanza del settore agricolo “non solo come un pilastro economico, ma anche come un’opportunità per promuovere la transizione ecologica”.

Ma cosa comporta esattamente questa iniziativa? Le possibilità sono ampie: dalla promozione della conoscenza e della produzione biologica all’assistenza consulenziale per le aziende agricole e i giovani agricoltori. Inoltre, si prevedono misure promozionali come concorsi, fiere ed esposizioni dedicate ai prodotti agricoli biologici.

I criteri per la selezione sono chiari: ogni progetto deve avere un valore compreso tra 300 mila e 500 mila euro e essere completato entro 24 mesi dall’approvazione. Le domande per accedere a queste agevolazioni devono essere inviate tramite PEC al MASAF entro il 17 giugno 2024.

Un sostegno finanziario concreto ancora più importante perché costituisce un segnale su quale sia la direzione da prendere per un’agricoltura che dia il suo contributo a un futuro più sano, più equo e più sostenibile.