Cosa lega pesticidi, polveri sottili e Coronavirus

Il movimento francese Nous voulons des coquelicots ha chiesto di fermare l’uso di pesticidi per non  aggravare la diffusione del virus

di Maria Pia Terrosi


Polveri sottili e Covid-19. Anche i pesticidi possono favorire la diffusione del coronavirus. Questa la posizione del movimento francese “Nous voulons des coquelicots”, che da anni si batte contro l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura. Tutto parte dalle polveri sottili presenti nell’aria inquinata – PM 10 e PM 2,5 –  il cui ruolo nella diffusione della pandemia è stato ormai confermato da numerosi studi. Tra questi – si legge sul sito del movimento francese – una ricerca italiana e una americana che mettono in luce  l’esistenza di forti legami tra la concentrazione di polveri sottili nell’aria e la diffusione del coronavirus.

Le  polveri sottili, infatti,  oltre a indebolire il nostro sistema immunitario  e aggravare la situazione di pazienti con problemi  cardiaci o di insufficienza respiratoria, ci rendono più esposti alle infezioni, in  particolare quelle virali. Inoltre, secondo questi studi, funzionano da vettori, permettendo una maggiore diffusione e trasmissione degli agenti patogeni. In pratica i virus si muovono più facilmente se l’aria è carica di polveri sottili.

Particolato e polveri sottili, anche l’agricoltura intensiva fa la sua parte…

Purtroppo anche l’agricoltura intensiva contribuisce alle emissioni di particolato e polveri sottili. Secondo l’Inrae (Istituto Nazionale di ricerca per agricoltura. alimentazione e ambiente) in Francia le attività agricole sono responsabili del 28% delle emissioni di particelle con un diametro inferiore a 10 micrometri. Principalmente sotto forma di composti azotati – in particolare ammoniaca e ossidi di azoto – e pesticidi. Nel caso dei pesticidi le micro gocce  spesso vengono allontanate dal vento dal loro bersaglio. In media secondo l’Inrae fino al 50% dei trattamenti si disperde, e in certe condizioni si arriva al 90%.

Per questo poche settimane fa la direttrice dell’Iserm (Istituto Nazionale francese per la Ricerca sulla Salute e la Medicina) Isabella Annesi Maesano  ha lanciato un appello per limitare i trattamenti con prodotti fitosanitari in questo periodo di epidemia da coronavirus. La primavera – si legge nell’appello –  è il periodo dell’irrorazione agricola, una delle principali fonti di polveri sottili.  Infatti, durante la diffusione, il gas ammoniaca  reagisce con gli ossidi di azoto (NOx) per formare particelle di nitrato di ammonio e di solfato di ammonio. Le  irrorazioni agricole sono responsabili dei picchi di inquinamento primaverili nei mesi da marzo a maggio.

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