Api vittime della concia delle sementi

A farne strage è stata l’applicazione preventiva di pesticidi sul seme. Sequestrati dalla Procura di Udine 236 terreni agricoli su cui era stato usato impropriamente l’insetticida mesurol

Ancora una volta le prime vittime dell’inquinamento ambientale sono le api. In questo caso a farne strage è stata la concia delle sementi, l’applicazione preventiva di pesticidi sul seme. Una pratica impiegata nell’agricoltura convenzionale per due ragioni. Primo perché consentirebbe di proteggere le coltivazioni riducendo l’impiego di fitofarmaci in pieno campo. In secondo luogo in quanto usare semi conciati porterebbe a incrementi significativi dei raccolti.

Seme conciato? Tossico per le api

Peccato che il seme conciato sia un seme tossico, da maneggiare con molta attenzione e cosparso di pesticidi che si disperdono facilmente nell’ambiente. Lo dimostra la vicenda avvenuta lo scorso marzo nella provincia di Udine che ha visto la Procura sequestrare 236 terreni agricoli (poi dissequestrati dal Tribunale del riesame) coltivati a mais nei quali era stato usato impropriamente il mesurol –  un insetticida a base di methiocarb utilizzato per la concia – un prodotto altamente tossico che ha provocato una vera e propria strage di api.

Dunque il mesurol è un insetticida ancora consentito per la concia (i neonicotinoidi non lo sono più), ma vista la sua alta tossicità va usato con molta cautela. Prima regola: non seminare quando le api sono in attività, ovvero nei periodi di impollinazione e di giorno. Inoltre, minimizzare la dispersione delle polveri, non seminando in giornate ventose e usando seminatrici pneumatiche con deflettori per indirizzare la polvere a terra. Infine, usare seminatrici di precisione dotate di sistemi che garantiscano l’immediata incorporazione del seme nel terreno.

Un’inutile dispersione di molecole tossiche

“In realtà parlando di mais”, precisa Stefano Maini,  docente di entomologia agraria all’Università di Bologna, “la concia viene fatta per proteggere da insetti che solo raramente producono danni alla produzione di mais. Di fatto gli insetticidi concianti rappresentano solo un’inutile dispersione di molecole tossiche che inquinano l’ambiente, minacciano la salute – per prima quella degli stessi agricoltori – e sterminano gli insetti impollinatori. In passato si impiegavano neonicotinoidi e fipronil, ora si usa il mesurol.  L’impiego di mesurol per la concia delle sementi è consentito, ma sull’etichetta del prodotto ci sono una serie di indicazioni. In pratica per proteggere le api il mais andrebbe seminato di notte o d’inverno. Inoltreper quanto riguarda la maggiore produttività delle coltivazionidi mais legata all’impiego profilattico di insetticidi concianti, numerosi studi hanno dimostrato che l’uso di sementi non conciate non produce cali significativi nei raccolti, come dimostrano le esperienze di Lorenzo Furlan di Veneto agricoltura.”

Tra le più recenti ricerche sul tema, lo studio”Healthy honey bees and sustainable maize production: whynot?” pubblicato nel 2017 nel Bulletin of Insectology. Dalla ricerca – svolta a partire dal 2001  e riferita all’impiego di neonicotinoidi e fipronil –  è emerso  che anche sospendendo l’uso di sementi conciate la produzione annuale media di mais per ettaro non ha registrato  riduzioni significative. Infatti si sono ottenute  9,12 tonnellate per ettaro con la sospensione delle semine con insetticidi concianti, rispetto a 9,38 tonnellate nel caso di impiego di semi conciati.

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