Nantes: orti biologici per contrastare gli effetti della pandemia

I giardinieri della città hanno piantato 10 mila piantine di ortaggi, coltivate ​​senza pesticidi, per nutrire le famiglie messe in ginocchio dalla crisi sanitaria

di Goffredo Galeazzi


Agricoltura biologica in 50 orti urbani per nutrire gratuitamente le famiglie messe in ginocchio dalla crisi sanitaria. E’ l’iniziativa della cittadina francese di Nantes, dove centinaia di persone stanno producendo cibo negli spazi verdi della città.

Il Comune ha creato un progetto originale, “Paysages Nourriciers”, ovvero “paesaggi nutrienti”. Cinquanta orti biologici sparsi su 11 distretti della città per raccogliere ortaggi freschi di stagione, coltivati ​​senza pesticidi e distribuirli agli abitanti attraverso alcune associazioni come la Food Bank, il Restos du cœur o il Secours populaire.

Le 10 mila piantine sono state messe in terra nel giugno scorso dai 250 giardinieri del Service des Espaces Verts et de l’Environnement de la Ville de Nantes. Sono state scelte verdure relativamente veloci da coltivare per rispondere all’emergenza: pomodori, zucchine, bietole, barbabietole, mais, patate dolci e diverse varietà di cavolo per l’estate; zucca, patate e fagioli per l’autunno. Pomodori e zucchine verranno raccolti ogni settimana. Oltre ai giardinieri della città partecipano al progetto orti biologici i residenti e i volontari delle associazioni.

Tutto è stato accuratamente studiato. La paglia organica viene utilizzata per mantenere l’umidità del suolo e quindi risparmiare acqua; sotto il pacciame, una miscela di terriccio, foglie secche e stecchi. Le casse che, per il momento, fungono da totem di segnaletica verranno utilizzate per raccogliere le verdure al momento opportuno. Infine, le piante fiorite o aromatiche sono lì per attirare insetti impollinatori. Si tratta di orti senza pesticidi, ispirati alla permacultura con piante provenienti da fornitori locali.

“Durante il lockdown le associazioni che normalmente forniscono aiuti alimentari hanno visto crescere il numero di richieste in modo esponenziale e contestualmente diminuire il consueto surplus destinato alle donazioni. Sono moltissime le famiglie che non hanno più accesso a cibo sano e di qualità, tanti hanno perso il lavoro, la precarietà del momento ci riguarda tutti”, ha detto il sindaco Johanna Rolland, sposando l’iniziativa.

Con gli orti biologici solidali, il municipio spera di produrre circa 25 tonnellate di ortaggi entro l’autunno. Secondo il Comune, che ha stanziato un budget di 30.000 euro, a questo progetto potrebbero essere interessate migliaia di famiglie.

 

Altri articoli

capodarco

Una delle più interessanti realtà del biologico e del sociale nel Lazio rischia lo sfratto La cooperativa Agricola Capodarco rischia di perde

Ocse e Fao: la pandemia può pregiudicare la sicurezza alimentare e comporta una contrazione dell'economia che colpisce gli agricoltori, i lavoratori

agricoltura intensiva

Esiste una forte correlazione tra la diffusione della pandemia e modelli economici del territorio. Lo dimostrano le conclusioni di uno studio Bce-Unif