Quando le bollicine fanno volare via anche il suolo

Secondo uno studio, ogni bottiglia si “mangia” 4,4 chili di terreno. La causa? La coltivazione intensiva


Ogni bottiglia di prosecco fa perdere 4,4 chili di terreno. Il dato –  rilanciato dal quotidiano inglese The Guardian forse anche con finalità protezionistiche, visto il successo del prosecco nel Regno Unito – proviene però da una fonte scientifica e autorevole.

Si tratta di uno studio  (“Drinking earth for wine. Estimation of soil erosion in the Prosecco DOCG area”) condotto dall’Università di Pavia sul fenomeno di erosione del suolo che si verifica nelle aree di produzione vinicola del Veneto. Dopo aver analizzato i dati di  10 anni riguardanti le precipitazioni, l’uso e le caratteristiche del suolo nonché le mappe topografiche ad alta risoluzione, gli scienziati hanno rilevato che l’industria del prosecco (90 milioni di bottiglie prodotte annualmente nell’area del Conegliano Valdobbiadone) è responsabile della perdita di 400.000 tonnellate di terreno l’anno, pari ai 3/4 dell’erosione del suolo dell’intera regione.  

Chi è il vero responsabile?

Responsabile –  ovviamente –  non il prosecco ma un modello di coltivazione intensiva che in nome della redditività estrema non tiene conto della conformazione del terreno e delle sue caratteristiche, convertendo a vitigno ogni palmo di suolo e forzando la produzione con utilizzo di pesticidi ed erbicidi. C’è infatti un legame diretto tra uso di pesticidi e fertilizzanti di sintesi ed erosione del suolo: eliminare i microrganismi presenti nel terreno (batteri, alghe, funghi ed attinomiceti) scatena una serie di fenomeni biochimici e chimico-fisici che conducono alla perdita di consistenza dei suoli. In queste condizioni, le particelle di suolo sono molto più soggette ai fenomeni erosivi dovuti all’azione sia del vento che dell’acqua.

Eppure – suggeriscono gli autori dello studio – basterebbe poco per ridurre il danno, contenendo i fenomeni di erosione. Ad esempio, lasciar crescere l’erba tra i filari, cosi come piantare siepi intorno ai vigneti e in prossimità di fiumi e torrenti.  Misure semplici, alla portata di ogni viticoltore ma che  ridurrebbero la perdita di suolo del 50%.

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