Provincia di Pesaro Urbino: basta erbicidi sul nostro territorio

Il consiglio provinciale ha modificato il Regolamento tipo vietando  l’uso di diserbanti in prossimità di aree sensibili (sorgenti, abitazioni, orti, parchi pubblici, ecc.) e lungo le strade. Ora la palla passa ai Comuni

di Maria Pia Terrosi


Anche la Provincia di Pesaro e  Urbino vuole vietare l’uso di pesticidi e diserbanti nelle aree pubbliche del suo territorio.  Alcune settimane fa, infatti, il  consiglio provinciale di Pesaro e Urbino ha approvato all’unanimità una modifica del “Regolamento – tipo di polizia rurale” inserendo il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari  in prossimità di aree sensibili (sorgenti, abitazioni, orti, parchi pubblici, ecc.) e lungo le strade.

“La nostra è solo una proposta  – ha specificato il presidente della Provincia Daniele Tagliolini – ma abbiamo voluto lanciare un segnale a tutela della salute, dell’ambiente e della biodiversità”

La palla ora passa ai Comuni che potranno recepire nei rispettivi regolamenti  le norme approvate a livello provinciale, visto che a loro spetta la competenza in materia.

L’uso di queste sostanze spesso provoca allarme nei cittadini. La delibera approvata ricorda come in varie regioni, tra cui le Marche, siano giunte “segnalazioni da cittadini allarmati per l’utilizzo di diserbanti per la ripulitura delle banchine e delle pertinenze da erbe e formazioni vegetali infestanti, segnalazioni che hanno portato il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, a chiedere alla società Anas informazioni e rassicurazioni sul rispetto dei protocolli e delle autorizzazioni regionali regolanti l’impiego dei diserbanti”.

L’adozione delle modifiche da parte dei Comuni permetterà di vietare a  soggetti pubblici o privati di fare trattamenti con fitosanitari in diverse situazioni: ad esempio nel raggio di 200 metri da pozzi e/o sorgenti; nel raggio di 50 metri da abitazioni, orti, cortili con piante da frutto e animali, fontane pubbliche, fontanili per abbeveraggio animali, fossi, canali, corpi idrici in genere e falde affioranti; di 20 metri in prossimità di strade, sentieri cartografati e linee ferroviarie, così come per manutenzione e ripulitura di banchine e pertinenze strade extraurbane, urbane, locali, vicinali e itinerari ciclopedonali o aree a verde pubblico.

 

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