Glifosato, una coppia francese fa causa alla Monsanto

I genitori di Theo sono convinti che l’erbicida della Monsanto abbia provocato malformazioni congenite al proprio figlio che soffre di un’atresia esofagea, una malformazione congenita dell’esofago

di Goffredo Galeazzi


Una coppia francese, Sabine e Thomas Grataloup, ha annunciato di voler fare causa ai produttori di erbicida a base di glifosato, fra questi il colosso americano Monsanto, perché è convinta che abbiano provocato malformazioni congenite al proprio figlio.
“Stiamo per fare causa, la depositeremo entro 15 giorni”, ha detto Thomas Grataloup, padre del piccolo Theo di 10 anni. L’uomo ha aggiunto che si tratta del primo caso di questo tipo collegato alla patologia. Il bambino, nato nel 2007, soffre di un’atresia esofagea, una malformazione congenita dell’esofago che colpisce 1 bambino su 3.500. Durante i primi cinque anni di vita, il bimbo aveva un tubo immerso nel collo. Ora Theo non può respirare attraverso il naso, non può fare la doccia o il bagno e, poiché i suoi cavi vocali non funzionano, si esprime con una voce strangolata prodotta dal suo esofago. Secondo i legali della famiglia si tratta di una malformazione rara e non è il primo caso in cui emerge dopo un’esposizione al glifosato. Si sarebbe verificato, sempre secondo quanto riferito dagli avvocati, un caso simile in Argentina.

All’inizio la madre, ha scritto alla Monsanto per avvisarli dei pericoli del Roundup. Lettera senza risposta. Come le numerose lettere inviate all’Eliseo (l’epoca di Sarkozy), Matignon (periodo di Fillon) e il Ministero della Salute (epoca Bachelot).

La procedura davanti ai giudici francesi chiederà che venga stabilita “le responsabilità in riferimento alle malformazioni congenite che hanno coinvolto Theo e i suoi genitori”, hanno fatto sapere i legali della famiglia in un comunicato.

Per Marie-Monique Robin, diventata nota nel 2008 con la pubblicazione del suo “Il mondo secondo Monsanto”, c’è urgenza di intervenire. Sulla base di una vasta letteratura scientifica, la giornalista, che ha raccontato la storia della famiglia Grataloup sul Nouvel Observateur, rileva che il glifosato non solo è sospetto di essere cancerogeno, ma può causare malformazioni nel neonato, disturbi del sistema ormonale, forse anche autismo e malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Oltre a una irreversibile distruzione del nostro terreno e del nostro ambiente.

Nell’agosto 2006, all’inizio della gravidanza, la mamma avrebbe inalato del glifosato, un generico del Roundup, un prodotto della Monsanto. In quel periodo la donna lavorava in un maneggio, nel Sud della Francia. In seguito il bimbo è nato con gravi malformazioni all’esofago e alla laringe. Da quel momento per la famiglia Grataloup è iniziato un calvario. Il ragazzino ha subito una trachetomia e presto sarà sottoposto al cinquantaduesimo intervento chirurgico. “E’ accaduto quando mia moglie era alla terza o quarta settimana di gravidanza. Non aveva protezioni  di nessun tipo. E’ proprio in quel momento in cui si forma la trachea e l’esofago nel feto”, ha detto Grataloup. L’uomo ha aggiunto che sui bidoni che contenevano il glifosato, c’era scritto di evitare di inalare il vapore ma che non c’erano informazioni specifiche sul tema e che ancora oggi non ci sono.

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