Pesticidi, non si salva nemmeno il miele

Tre quarti del miele che viene prodotto in tutto il mondo contiene pesticidi. Oltre che sulle api, i neonicotinoidi  hanno effetto nei vertebrati,  dal funzionamento immunitario compromesso alla crescita ridotta. Le concentrazioni sono risultate più alte nei campioni europei, nordamericani e asiatici. Il miele più pulito si trova in Sudamerica.

di Simonetta Lombardo


Miele contaminato da insetticida. Uno studio condotto in tutto il mondo tra il 2015 e il 2016 e pubblicato da Science, ha rilevato che ben  tre quarti del miele che viene prodotto in tutto il mondo contiene pesticidi neonicotinoidi, pericolosi per la salute. Da notare, sottolineano gli autori,  che le concentrazioni riscontrate sono al di sotto del valore soglia ammesso dall’Unione Europea per il consumo umano, ma si tratta di una contaminazione pericolosa per tutti gli impollinatori, e non si escludono conseguenze a lungo termine sul uomo. Gli autori infatti citano alcuni studi sugli effetti di queste sostanze nei vertebrati, dal funzionamento immunitario compromesso alla crescita ridotta, aspetti che possono determinare un riesame di queste restrizioni.

La situazione si  ripercuote in modo più pesante sulle api. L’uso diffuso di neonicotinoidi è stato già identificato, infatti, come un fattore chiave responsabile della crisi delle api. Il team di Edward A. D. Mitchell dell’University of Neuchâtel ha cercato di far luce sulla portata dell’esposizione, testando 198 campioni di miele per cinque neonicotinoidi comunemente usati: acetamiprid, clothianidin, imidacloprid, thiacloprid e thiamethoxam. I campioni sono stati presi in tutti i continenti (tranne l’Antartide), e in numerose isole. Nel complesso, il 75% di tutti i campioni di miele conteneva almeno un neonicotinoide; di questi, il 30% presentava un singolo neonicotinoide, il 45% due o più, e il 10% conteneva quattro o cinque. Le concentrazioni sono risultate più alte nei campioni europei, nordamericani e asiatici. Il miele meno inquinato si trova in Sudamerica. Per quanto riguarda gli effetti sulle api, inoltre, il 34% dei campioni di miele presentava concentrazioni di neonicotinoidi note per essere dannose. Questi risultati suggeriscono che una proporzione sostanziale dei pollinatori in tutto il mondo risente della presenza dell’insetticida.

Questo genere di insetticida è un derivato della nicotina, e viene spruzzato sulle foglie o messo nel sotto suolo in forma di granuli per eliminare gli insetti indesiderati. I composti derivanti dalla nicotina che hanno un effetto fortemente neurotossico, circa 6 anni fa hanno cominciato a diffondersi macchia d’olio coprendo circa il 40% del mercato globale. Nel mese di maggio del 2013 la Commissione Europea ha vietato l’utilizzo per due anni di imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam solo sulle culture che attraggono le api. Poco dopo il divieto si è esteso al Fipronil. Secondo quanto è emerso dall’indagine Worldwide Integrated Assessment of the Impact of Systemic Pesticides on Biodiversity and Ecosystem , i neonicotinoidi avrebbero effetti negativi su api, farfalle e vertebrati compresi uccelli e fauna acquatica.

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