Nelle scuole italiane si mangia sempre più bio

1,23 milioni: è il numero dei pasti biologici che le mense scolastiche in Italia propongono ai ragazzi. La Lombardia è al primo posto con 289.000 pasti serviti al giorno, seguita da Lazio (187.000) ed Emilia-Romagna (148.000)

di Maria Pia Terrosi


1288  mense per complessivi 1,23 milioni di pasti. Sono questi i numeri delle mense scolastiche in Italia che propongono ai ragazzi cibi biologici (dati riferiti al 2016). La Lombardia è al primo posto con 289.000 pasti serviti al giorno, seguita da Lazio (187.000) ed Emilia-Romagna (148.000). La Lombardia è in testa anche per il numero di mense presenti (224), seguono  il Veneto (192) e l’Emilia Romagna (172). Non è detto che l’intero menù proposto in queste scuole sia biologico, ma nel  23% di queste mense la  percentuale di materie prime bio supera il 70%.

Proprio per promuovere la scelta di prodotti biologici nelle mense scolastiche a maggio un emendamento governativo ha stabilito uno stanziamento di 44 milioni di euro: le scuole che vorranno attivare il servizio di mensa biologica dovranno inserire le percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici, dei requisiti e delle specifiche tecniche fissate dal ministero delle politiche agricole e  dal ministero dell’Istruzione. Una decisione che va nella giusta direzione visto l’importanza che ha la scuola nel formare ed educare i ragazzi anche ad una corretta alimentazione e alla consapevolezza del ruolo chiave che ha la produzione di cibo sulla salute e sull’ambiente.

Di strada, infatti, ce n’è ancora da fare. Una recente indagine di Legambiente condotta su un campione di  prodotti ortofrutticoli ha messo in luce che quasi il 37% degli alimenti esaminati conteneva residui di uno o più pesticidi, sebbene nei limiti di legge nella stragrande maggioranza dei casi. Oltre al tè verde risultato contaminato da 21 differenti sostanze chimiche, il cumino con 14, le ciliegie con 13, le lattughe e i pomodori con 11 o l’uva con 9 principi attivi.

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