Interferenti endocrini, stop dell’Europarlamento alla Commissione

 

Per i deputati europei, Bruxelles ha oltrepassato il proprio mandato esentando dai criteri di identificazione le sostanze che sono in realtà progettate proprio per attaccare il sistema endocrino di un organismo, come quelle che si trovano in certi pesticidi.

di Simonetta Lombardo


I nuovi criteri della Commissione Europea per individuare gli interferenti endocrini violano il regolamento europeo sui prodotti fitosanitari. Per questo motivo l’Europarlamento ha bloccato mercoledì la proposta della Commissione che avrebbe esentato alcuni prodotti chimici contenuti nei pesticidi dall’essere identificati come interferenti endocrini, sostanze che alterano la normale funzionalità ormonale dell’apparato endocrino. Per i deputati europei, la Commissione ha oltrepassato il proprio mandato esentando dai criteri di identificazione le sostanze che sono in realtà progettate proprio per attaccare il sistema endocrino di un organismo, come quelle che si trovano in certi pesticidi.

L’obiezione, presentata dai deputati Jytte Guteland e Bas Eickhout, è stata approvata mercoledì 4 ottobre con 389 voti in favore, 235 contrari e 70 astensioni, raggiungendo così la maggioranza assoluta necessaria per bloccare tale proposta.

La Commissione europea dovrà quindi elaborare una nuova versione del testo, prendendo in considerazione i suggerimenti del Parlamento.

La legislazione dell’UE impone che gli antiparassitari o le sostanze biocide non abbiano effetti di interferenti endocrini su altre specie rispetto a quelle mirate. Per applicare questa legislazione, l’UE deve essere in possesso di un elenco di criteri scientifici per l’individuazione degli interferenti endocrini.

La proposta della Commissione riguardava i criteri scientifici per l’identificazione delle proprietà endocrine-distruttive delle sostanze chimiche. L’individuazione di questi criteri scientifici costituisce un primo passo verso misure che riducono la loro presenza e tutelano la salute dei cittadini. Le conseguenze dei perturbatori endocrini possono causare tumori, difetti alla nascita, alterate capacità riproduttive e altri disturbi dello sviluppo.

La Corte di giustizia europea ha stabilito nel dicembre 2015 che la Commissione Europea ha violato la legislazione comunitaria omettendo di pubblicare i criteri per la determinazione degli interferenti endocrini entro la fine del 2013. I deputati hanno ripetutamente sollecitato l’UE a ridurre le sostanze.

Una relazione congiunta dell’Agenzia Onu per la protezione dell’ambiente e dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità ha definito gli interferenti endocrini una “minaccia globale” in riferimento, tra l’altro, all’aumento di vari disturbi endocrini nell’uomo e nelle popolazioni della fauna selvatica. Ci sono prove di effetti avversi riproduttivi (infertilità, tumori, malformazioni) che potrebbero anche influenzare la funzione tiroidea, quella del cervello e favorire l’obesità, e l’omeostasi del glucosio.

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